Un e-commerce per funzionare deve essere visitato e anche spingere verso la vendita
E-commerce, il termine che nell’uso più comune indica un sito specificatamente realizzato con lo scopo di ospitare uno shop online. A partire dall’inizio della pandemia, è stato uno degli argomenti principali ogniqualvolta veniva tirata in ballo la crisi economica. Con la chiusura obbligatoria dei negozi fisici e l’impossibilità di utilizzare i canali più tradizionali, molte attività si sono viste costrette a digitalizzarsi velocemente per far fronte alla situazione. La possibilità di esporre il proprio intero catalogo online ad un pubblico potenzialmente illimitato per un costo irrisorio è stata per molti una manna dal cielo, tanto che diverse imprese che erano ad un passo dal fallimento sono riuscite a tornare in attivo in tempo per la Fase 2.
Indubbiamente l’e-commerce è uno strumento molto potente che può davvero cambiare le sorti di un’attività se usato a dovere. Non basta certo aprire un negozio online affinché “magicamente” tutti i problemi spariscano. Creare una piattaforma e metterla online è solo il primo passo di un percorso che deve avere l’unico obiettivo finale della conversione. Cos’è però questa “conversione”, mi chiederai tu che leggi: ebbene, la conversione avviene quando il cliente potenziale compra qualcosa diventando un cliente vero e il tasso di conversione è il rapporto fra quanti visitano il sito e quelli che poi effettivamente concludono un acquisto. Se lo scopo quindi è la vendita, e non la fama fine a se stessa, è inutile riuscire ad attirare moltissimi utenti se poi nessuno di loro compra.
Quali sono quindi gli step necessari per far sì che avvenga la conversione? Un buon modo per capire dove intervenire è osservare la permanenza media degli utenti sulle varie pagine. Se la maggior parte le abbandona dopo pochi secondi è molto probabile che il sito abbia un problema di struttura, in quanto potrebbe essere poco chiaro o intuitivo per gli utenti, quindi concentrarsi sulla semplicità d’uso è un aspetto fondamentale. Se invece la perdita del potenziale acquirente avviene sulla pagina dei pagamenti è molto probabile che il problema sia da ricercarsi lì. Questi ovviamente sono solo alcuni esempi, ogni caso deve poi essere valutato individualmente.
Alla fine il modo migliore per aumentare il tasso di conversione è capire cosa vuole il tuo potenziale cliente e, per quanto possibile, assecondare le sue richieste.