Digital divide Eleonora Grosso

Digital divide: il solco che “divide” il Paese

Il “digital divide” rappresenta uno dei maggiori problemi per la crescita economica e sociale dell’intera nazione.

L’italia vuole riprendersi e tutti vogliamo che questo accada…ma pensare che le cose possano riprendersi come prima è da ingenui. Lavoro nel marketing da anni e sono diventata un’esperta di social per poter usare al meglio questi potenti strumenti che tutti abbiamo a disposizione. Guardando alla situazione del Paese è palese che le tecnologie non sono ancora impiegate adeguatamente. Il digital divide che affligge la nazione è un enorme ostacolo alla creazione di una nuova struttura economica capace di integrare le risorse tecnologiche che sono adottate ormai da tempo in tutte le economie europee. Non si tratta di una cosa recente purtroppo, ma con l’emergenza legata al coronavirus la questione ha assunto dei connotati ancora più preoccupanti.

Per chi non conoscesse il termine “digital divide” indica la divisione tra chi ha accesso a Internet e chi invece no, un dato estremamente importante perché evidenzia la disuguaglianza nell’accesso e nell’uso delle nuove tecnologie. In questo caso specifico i numeri parlano chiaro ed evidenziano una realtà spaventosa: in Italia ben 18 milioni di persone sopra i 6 anni non hanno mai usato Internet nell’ultimo anno! Stiamo parlando di circa il 30% della popolazione adulta, una cifra spropositata se contiamo che durante la quarantena molti di loro si sono ritrovati tagliati fuori dal principale collegamento col lavoro e con l’istruzione. A questi bisogna aggiungere i casi in cui a mancare non è la connessione ma la componente hardware, con intere famiglie da 4 o 5 membri in cui è disponibile un singolo computer.

Le cause del digital divide sono da ricercarsi soprattutto nella mancanza di copertura di rete sul territorio, ancora carente sul lato delle infrastrutture e non si limitano a questo. Molti non si connettono perché, per loro stessa ammissione, non sono capaci di navigare sul web o non lo considerano uno strumento valido. Per me questo tipo di mentalità non è accettabile nel 2020, specie nel campo imprenditoriale. Considerando i potenziali introiti garantiti da un corretto uso del digital il non volersi adeguare o il non riconoscere la validità di questi strumenti è equivalente ad un fallimento dichiarato. L’unico vero modo in cui l’economia può ripartire dopo la crisi è attraverso le tecnologie digitali, a volte con simili premesse le prospettive non sono delle più rosee.

Sono già in atto vari piani per potenziare le infrastrutture di rete a livello nazionale, finanziati sia pubblicamente che privatamente, tramite la creazione di una rete in fibra Ftth e lo sviluppo del 5G. A mio avviso quello che possiamo fare noi cittadini per migliorare la situazione è incoraggiare quanto più possibile l’educazione digitale: avere a disposizione gli strumenti adatti risolve solo una metà del problema, bisogna imparare a sfruttarli al meglio per far sì che possano mostrare il loro vero potenziale.